Tanti i gioielli storici al via: si sfiora quota 80. Gioia organizzativa

Comunicato stampa n.6/2023

 

Vigilia dell’evento: venerdì 23 il prologo, sabato 24 e domenica 25 giugno il confronto tra auto ed equipaggi con crono meccanici ed elettronici. Ecco cinque dei gioielli in lizza.

 

Nella regolarità per auto d’epoca è sottile il filo rosso che lega il destino di un equipaggio vincente e chi riesce a conquistare la vittoria assoluta. Perché basta una distrazione davanti al pressostato per mandare in fumo un’ottima posizione di classifica: la penalità massima di 300 punti può rovinare tutto. Le prove d’orchestra per sincronizzare crono e stabilire la miglior sintonia pilota-navigatore si crea stasera nel Trofeo Bellardi. È’ il prologo dai Giardini Estensi a Sacro Monte, Campo dei Fiori e Aero club di Calcinate del Pesce, dalle ore 21 alle 22. Dalle 17 alle 19.30 le punzonature. Poi domani partenza della prima tappa, ore 12.30, in piazza Monte Grappa, dopo la passerella in Corso Matteotti, dalle 8.30. Il salotto varesino è mobilitato fino alle ore 23 con lo show del match race. Seconda tappa domenicale dai Giardini fino all’arrivo al Palace Hotel: solo qui sapremo i vincitori. Alla vigilia della 32ª Coppa dei Tre Laghi ecco le cinque storiche che, incrociando i dati della qualità auto con il palmares piloti, esprimono eccellenza tra raffinatezza e bravura degli equipaggi.

BUGATTI T40 GRAN SPORT – Nell’ampio ventaglio degli equipaggi che puntano in alto, dotati dei cronometri elettronici, c’è chi possiede un gioiello anni Venti di grande prestigio. È la sportiva n.1, costruita da Ettore Bugatti, la T40 Gran Sport del 1928 portata a Varese da Fabrizio e Corso Serri, milanesi protagonisti alla recente 1000 Miglia storica. L’eccellenza della celeste sportiva risiede nello stile e nel basso coeff. 1,28 con cui si moltiplicano le penalità in prova dell’equipaggio.

FIAT 508 SPORT SPIDER – Disegnata dal vento, 508 SS del 1933 di Stefano Valente e Andrea Tagliabue è tra le vetture più seducenti, passate alla storia per la serie speciale Balilla Coppa d’Oro: l’equipaggio è abituato alla serie Grandi Eventi. Anche la Varese-Campo dei Fiori velocistica (dal ‘31 al ‘60) vide al via numerose 508 SS, una di queste affidata a Gigi Villoresi: agile nei tornanti, leggera sulle pendenze più impervie, garantiva affidabilità con un motore 1100 elastico e brillante.

LANCIA APRILIA – La coppia varesina dei fratelli Matteo e Arianna Lozza l’anno scorso terminò al secondo posto dietro a Boracco-Bossi, guidando Lancia Aprilia del ’38. Confermano l’auto emblema di solidità: sostituì l’Ardea e rimpiazzò Aurelia, dotata di grandi motori. Ma anche Aprilia vanta alto standard qualitativi: 1350 cc il motore da quasi 50 cv. soluzioni meccaniche innovative. Un’autentica Lancia!

FIAT 1100 – Con Bonfante-Bruno Fiat 1100/103 ha vinto due recenti edizioni di Coppa dei Tre Laghi. Stavolta con la 4 cilindri di metà anni ’50 si cimentano Federico Riboldi e Carlotta Lucchini, equipaggio bresciano che chiusero al secondo posto il Trofeo Nora di Somma Lombardo, tre mesi fa. Cambio al volante, Fiat 1100 ha motorizzato gli italiani nel dopoguerra. La versione più potente è la TV, Turismo Veloce, con carburatori doppio corpo.

PORSCHE 356 A, B, C SUPER 90 – La Casa di Stoccarda generò Porsche 356 prima della seconda guerra. Dopo il conflitto ha sviluppato molto la sua sportiva, con cilindrate salite da 1100 a 1400 fino al 1600 e 90 cavalli (il top si raggiunge con il 2000), con freni a disco, tenuta di strada da top car. La Super 90 nera del piacentino Massimo Bisi ha motore aste e bilanceri e molle a passo differenziato al posteriore: a Varese punta alla vittoria.

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